
Se ti interessi di profumeria, anche come appassionato/a avrai senz’altro sentito parlare della differenza tra i profumi mainstream, cioè quelli dei marchi più noti, e i profumi di nicchia. Ma conosci veramente queste differenze? Visto che nel blog di Lorenzo Pazzaglia ce ne intendiamo, proviamo a spiegartelo qui.
La prima differenza sta nel numero dei punti vendita
Secondo la Fragrance Foundation, un’istituzione in materia, le fragranze vengono classificate come “di nicchia” o “mainstream” in base al numero di punti vendita che vendono un profumo o un marchio specifico. Ciò significherebbe generalmente che la maggior parte dei profumi che trovi nelle grandi catene di vendita al dettaglio e nei grandi magazzini sono classificati come profumi tradizionali o mainstream, quali quelli lanciati da famose case di moda o celebrità. Gli studi di profumi artigianali, boutique la cui produzione è su scala molto più piccola e la cui presenza nei negozi al dettaglio tradizionali è minima o inesistente, sono invece indicati come nicchia. Quando vuoi un profumo firmato, sai dove trovarlo: sì, in tutti i principali negozi. Tuttavia, quando vuoi acquistare una fragranza di nicchia, dove vai? Bene, ecco un’altra differenza: i marchi di nicchia hanno una distribuzione limitata. Sono disponibili solo nelle boutique di lusso e di fascia alta o sul sito Web di un determinato profumiere: queste fragranze non sono progettate per le masse.
Il packaging e le campagne pubblicitarie
I profumi firmati (tradizionali) si affidano in gran pare a grandi pubblicità e bottiglie/packaging insoliti. L’attenzione si sposta dal profumo alla confezione, che cattura l’attenzione di persone incuriosite dall’afflusso di informazioni provenienti da tutte le parti (TV, cartelloni pubblicitari, web, social). Le case di profumi di nicchia non fanno pubblicità in questo modo, lasciano che il prodotto parli da solo. I profumi Art (altro nome per descrivere le fragranze di nicchia) sono per lo più confezionati in bottiglie semplici, eleganti, e si concentrano sulla qualità degli ingredienti.
Il profumiere e/o naso
I canali di vendita di nicchia sono focalizzati sul creatore del profumo. Nel mondo dei profumi d’arte, è molto importante chi c’è dietro una certa fragranza. I nasi delle creazioni Art sono stelle e non marchi, come nel caso dei profumi firmati tradizionali. Quando le persone acquistano profumi come quelli di note maison di moda, non sempre conoscono chi ha creato quella determinata fragranza. Non c’è culto della personalità, ma si pensa solo a che il profumo e la sua allure siano gradevoli. Con i profumi di nicchia non funziona così: tutto ruota attorno all’artista/profumiere. Così come è importante sapere se l’autore di una certa scultura è Rodin o Michelangelo, tanto è importante sapere chi ha realizzato il profumo.
Il processo di creazione del profumo
Probabilmente il criterio più importante in base al quale si possono differenziare i profumi firmati e quelli di nicchia è proprio questo. Con i profumi di nicchia, il loro creatore (proprio come fa il nostro Lorenzo Pazzaglia) è guidato dalla visione e da un’idea del profumo utilizzando un’alta percentuale di ingredienti di prima qualità. L’obiettivo è creare un aroma che rappresenti emozione, pensiero o desiderio, ciò che il creatore vuole catturare all’interno del flacone. Al contrario, nell’industria mainstream tutto ruota intorno alla moda, alle tendenze, al gusto del pubblico e alla simpatia di massa.
La quantità in cui vengono prodotte le fragranze
Le fragranze di design sono quasi sempre prodotte in grandi quantità, poiché sono progettate per catturare un pubblico più ampio. L’obiettivo è raggiungere quante più persone possibili e questo è ciò che accade. Al polo opposto, i profumi di nicchia sono prodotti in numero minore. Sono destinati agli intenditori, quindi se ti piacciono gli aromi di nicchia sei aggiornato sulle notizie su questo settore anche se non le vedi sui cartelloni pubblicitari. Molti preferiscono pagare cifre esorbitanti per il privilegio di non avere lo stesso odore dell’ex fidanzato, della suocera o della zia di qualcuno: possiamo negare che facciano male?