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Il profumo ha un genere? No, impariamo a pensare in modo “fluido”

Profumo unisex profumo senza genere

Avrai senz’altro notato che fino a qualche anno fa era impensabile considerare categorie differenti rispetto ai “profumi da donna” e “profumi da uomo”. Tutto era ben incasellato in etichette, e gli uomini che indossavano fragranze femminili (o le donne che rendevano propri i profumi maschili) venivano guardati come “bizzarri”. Da qualche tempo i confini si stanno allargando e sfumando, perfino nella profumeria mainstream, anche se nelle profumerie classiche ancora si trova il reparto uomo e il reparto donna. Per la profumeria artistica e di nicchia queste categorie sono invece davvero vecchie ed obsolete. I profumi di Lorenzo Pazzaglia, in particolare, possono essere indossati da tutti, senza distinzioni di genere, ma avendo come guida solo il proprio olfatto e gusto personale. Vediamo però da dove nasce la distinzione in genere dei profumi, e quando è stata scardinata. Oggi perciò impariamo un po’ di storia della profumeria.

Con l’Impero Romano addio ai profumi per molti secoli

Con la caduta dell’Impero Romano e l’ascesa del Cristianesimo, la cultura del profumo scompare anche in Europa per diversi secoli. Nel Medioevo, le persone usavano il profumo esclusivamente per motivi medici e igienici. Le persone presumono infatti che i cattivi odori possano causare malattie. Le Crociate e il commercio con l’Oriente introducono l’Occidente a prodotti e fragranze nuovi e sconosciuti, con un rinnovato interesse per il profumo che si diffonde ulteriormente in tutta Europa dall’Italia dal Rinascimento in poi. Ma è solo a partire dal XIX secolo che alcuni stereotipi sui profumi vedono la luce in Europa. È un momento di crescita economica, quando emerge una nuova classe media che può gradualmente permettersi più prodotti di lusso. Grazie al progresso industriale, diventa anche possibile produrre questi prodotti più velocemente e su scala più ampia per soddisfare questa nuova domanda. Nell’industria dei profumi, la scoperta di ingredienti sintetici in particolare determina un’enorme crescita. È il momento in cui i ruoli di genere iniziano ad allontanarsi ulteriormente. L’industria dei profumi si rivolge principalmente alle donne.

A partire dall’800 comincia la divisione dei generi in profumeria

Delicate fragranze floreali sono confezionate in flaconi ‘femminili’, eleganti e ricurvi e commercializzate con pubblicità raffiguranti un ideale femminile. Improvvisamente il profumo non è più roba da ‘ricchi’, ma da ‘donne’. È una strategia consapevole di quei marchi per rafforzare le norme sociali su come dovremmo guardare e annusare. Gli uomini di successo non dovrebbero più indossare profumi. Per loro, d’ora in poi, basterà un fresco dopobarba e al massimo un po’ di acqua di colonia (inventata nel 1709 da Giovanni Maria Farina) o acqua di lavanda. E questo fino agli anni ’30 del Novecento, quando Caron lancia sul mercato la prima fragranza dedicata solo agli uomini. E comunque, fino almeno alla fine degli anni ’80, i profumi da uomo sono tutti legnosi, fougere e boschivi.

La rivoluzione degli anni ’90 del Novecento con i profumi unisex e il CK One di Calvin Klein

Nel 1994, ecco la rivoluzione: Calvin Klein lancia il primo profumo “unisex” (CK One). È un successo immediato e altri marchi seguono rapidamente questa nuova tendenza. All’improvviso ecco tre opzioni: fragranze per uomo, per donna oppure unisex. Queste ultime hanno un odore piuttosto fresco, sportivo e neutro. Non sono fatte per sedurre. È stato un tentativo di infrangere i ruoli di genere nei profumi o un’abile mossa commerciale da parte di qualcuno che ha percepito bene l’onda culturale del tempo?

I profumi di nicchia portano libertà

L’ascesa dei profumi di nicchia negli anni ’80, come reazione all’industria dei profumi dominata dal marketing, porta un nuovo cambiamento. Questi marchi tornano alle origini, concentrandosi sulla qualità degli ingredienti e sull’arte della composizione. Confezionano i loro profumi in bottiglie uniformi, non fanno dichiarazioni sul “genere” e molto raramente fanno pubblicità. I profumi di Lorenzo Pazzaglia, allora, fanno proprio questo: costringono le persone ad entrare in connessione con il loro vero “io”. Non esiste più il genere, ma c’è fluidità. Chi annusa una fragranza deve familiarizzare con le note, gli accordi e le famiglie olfattive. Con un profumo Lorenzo Pazzaglia valorizzerai allora davvero chi sei, nella tua unicità, senza ripetere cloni di personalità.

Scopri tutte le sue fragranze nella sezione del sito dedicata.

Pax è l'Alchimista alla ricerca di un tesoro sognato e intraprende un viaggio avventuroso, insieme reale e simbolico che prima o poi lo porterà fino al Mondo magico che è IL PROFUMO.

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