
Cari amici, appassionati dei profumi di Paz, oggi nel nostro blog vogliamo affrontare uno dei dibattiti più accesi nell’ambito della profumeria di nicchia: la controversa questione tra naturale e sintetico. “Sono preferibili i profumi naturali o quelli molecolari?” Questa domanda è stata posta molte volte nel corso degli anni agli esperti delle fragranze di spicco e ai creativi dei profumi come Lorenzo Pazzaglia. Cerchiamo di fare chiarezza su questo argomento.
Gli aromi sintetici oggi sono estremamente validi qualitativamente
L’innata propensione psicologica delle persone spinge la maggioranza di noi a preferire spontaneamente la controparte naturale, che immediatamente pensa: “Cosa potrebbe superare un buon profumo naturale?”. Va detto però che se questo è vero per il settore alimentare, nella profumeria artistica la verità è che, in termini di qualità, non esiste alcuna differenza tra le note naturali e quelle sintetiche. Non c’è una migliore o una peggiore, semplicemente perché i due “concorrenti” svolgono ruoli diversi e quasi sempre complementari nell’equilibrio delicato della creazione di un buon profumo. Per comprendere appieno il “perché” di questa risposta, è importante conoscere le differenze tra le note naturali e quelle sintetiche.
I profumi naturali, freschi e leggeri
Come suggerisce il nome stesso, le note naturali presenti nei profumi sono sostanze odorose estratte dalla natura. Questo vale per gli alberi, le foglie, i fiori e fino a qualche anno fa, persino per gli animali (oggi ingredienti come il musk e l’ambra grigia sono fuorilegge e possono essere ricreati solo sinteticamente). Tra le famiglie olfattive naturali più comuni troviamo quelle floreali, legnose e agrumate. Un profumo che contiene una percentuale significativa di note naturali trasmette l’autenticità dell’odore che rappresenta. È forte, intenso, ma anche fresco e delicato, ricco di sfumature e sfaccettature che si alternano nel corso della giornata. È qualcosa di unico se confrontato con il mondo delle essenze molecolari, ma che la dimensione naturale non può fare a meno di includere per creare un equilibrio stabile, armonico e duraturo.
Le note sintetiche dei profumi molecolari
A differenza di ciò che si trova in natura, le molecole dei profumi sintetici sono create in laboratorio. Vengono ideate in ambienti sicuri e sottoposte a numerosi test da parte di organi di controllo riconosciuti a livello internazionale. Le note sintetiche più conosciute sono le fixative, che permettono di far durare a lungo il profumo sulla pelle. Altre hanno la capacità di attenuare l’intensità di una materia prima troppo dominante, mentre alcune riescono a collegare armoniosamente note con sfumature differenti. In altre parole, ciò che rende uniche le note molecolari è la loro capacità di armonizzarsi con le controparti naturali, esaltandone il corpo, la persistenza e la personalità. Le note sintetiche, apparse nei primi anni del XX secolo, ci hanno permesso di replicare odori presenti in natura ma impossibili da estrarre in modo naturale e, quindi, inutilizzabili dai profumieri. Pensate solo all’odore del mare o a tante note fruttate, come quelle della pesca, del tè, dell’ananas o a note floreali come la gardenia. Questi aromi non si possono ottenere dalla natura, ma esistono solo grazie all’invenzione di molecole.
Personalmente, noi del team Pazzaglia non riteniamo che i due tipi di note debbano essere per forza messe l’una contro l’altra, perché è proprio dal loro incontro e dalla loro sinergia che poi vengono creati quelli che sono i capolavori della profumeria. Pensate, ad esempio, all’invenzione delle aldeidi, pioniere delle note sintetiche: ebbene, senza di esse potremmo dimenticarci un profumo come Chanel n° 5. E allora, invece che parlare di profumeria “naturale” contrapposta con una sintetica, preferiamo parlare di profumeria “artigianale”. In questo caso infatti il maestro profumiere seleziona con cura il meglio della natura e il meglio della chimica, mescolandoli abilmente per creare opere di altissimo livello.